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CENTRO ENEA BRINDISI 27 SETTEMBRE 2019 - LABORATORI APERTI

ISOLA 12

ISOLA 12

27 Settembre 2019, Cittadella della Ricerca, Brindisi
EDIFICIO 6 ENEA - ORARIO: dalle 17.00 alle 21.00

BIOFABER

BIOFABER

BioFaber S.r.l. è una start up innovativa, la cui attività principale è finalizzata nella ricerca di prodotti a base di biopolimeri nanostrutturati derivanti da cellulosa di origine batterica.

Ci siamo fondati nel 2015, dopo la vittorio di Start Cup Puglia 2014, per il settore industrial, con il progetto Green Skin, un biomateriale con carattere, percezione tattile e visiva paragonabili alla pelle animale e sintetica.

Il processo produttivo è quello di una bio-industria che utilizza una bassa quantità di energia e materia, perché si basa sulla simbiosi di batteri e funghi, già presenti in prodotti alimentari ed avviene in coltura acquosa arricchita di zuccheri, ottenuti da scarti alimentari, come melasse, sanse, acque di vegetazione delle olive, come materie prime seconde, dalle quali i microorganismi sintetizzanno la cellulosa nanostrutturata che si auto-assembla a temperatura e pressione ambiente e cresce in poche settimane.

Biofaber nasce dall’unione di più menti creative e da un’intensa collaborazione con l’Università del Salento e dell’associazione BioDesArt: il Prof. Antonio Licciulli docente alla Facoltà di Ingegneria; PhD Mariangela Stoppa eco-designer; PhD Rossella Nisi biotecnologa; Concetta Martucci e Pasquale Cretì CTER del CNR IMM di Lecce e Carmelo Protopapa chirurgo estetico.

Biofaber si configura come una realtà dinamica e flessibile che coniuga la tradizionale vocazione imprenditoriale italiana all’innovazione tecnologica e al design bioispirato per sviluppare materiali ecocompatibili.

In questi anni la collaborazione con vari istituti di ricerca e imprese, ci ha permesso di indagare le potenzialità della cellulosa batterica in vari settori: design, moda, biomedicale ed hi-tech.

Nell’ambito della moda la cellulosa batterica è stata utilizzata nel settore calzaturiero.

Nel settore del biomedicale, la cellulosa batterica si presta sia come scaffold per la rigenerazione dei tessuti umani, che come crema, arricchita da olii naturali con proprietà antibatteriche, per la cura del derma.

Nel settore dell’elettronica, la cellulosa batterica viene utilizzata come supporto per realizzare micro-sensori elettrochimici e componenti per batterie ad alta densità.

Mentre nell'ambito della conservazione e restauro del legno antico, la cellulosa batterica è adottata per rinforzare il legno ritrovato in ambiente marino.

Il nostro impegno è indagare l’utilizzo degli scarti delle filiera agroalimentare del territorio, in un ottica di utilizzo circolare delle risorse,  come nutriente nelle colture per la produzione di cellulosa batterica.

Uno dei primi obiettivi è quello di rivalutare l’identità del territorio e la sua biodiversità. La sostenibilità deriva soprattutto da come e in che misura riusciamo a valorizzare le risorse “materiali ed immateriali” del territorio, ovvero non solo ciò che il nostro territorio offre in termini di risorse materiali come scarti agro-industriali, ma soprattutto in termini di risorse umane, inteso come valorizzare e supportare la vocazione e la propensione delle persone che abitano e tutelano la terra.